Da Milano a Roma, da Napoli a Torino: complici la crisi, il traffico e le ztl, nelle grandi città italiane prendono sempre più corpo le auto pubbliche (ma anche private) che permettono di spostarsi senza spendere un tesoro. E un viaggio dalla Lombardia alla capitale costa 30 euro.
di Daniele Boltin | 21 ottobre 2013
Tra bollo, assicurazione e carburante, possedere un’auto è un peso economico che in un periodo di crisi si fa sentire ancora di più. Lo spiraglio per trovare una soluzione è il car sharing, che però in Italia è allo stato embrionale rispetto agli Stati Uniti e ai Paesi nordeuropei. Le esperienze più importanti sono partite nelle città più grandi, con imprese gestite dai Comuni, o con servizi privati. Così, enti e imprese cercano di fare cassa, offrendo una soluzione al problema della Ztl, dove ci sono limitazioni per i veicoli inquinanti, e bisogna pagare un pedaggio per entrare. A partire dall’Area C di Milano, che limitando l’accesso al centro storico ha snellito il traffico, pulito l’aria e creato polemiche.
Per entrare senza problemi e gratis nel centro storico della città, sono disponibili due servizi di car sharing: GuidaMi, gestito dal Comune, e Car2Go, che gravita nell’orbita Mercedes. Le due offerte tra loro sono molto diverse. GuidaMi, oltre all’iscrizione annuale che costa 120 euro, ha una tariffa oraria che parte da 2,20 euro, ai quali vanno sommati 45 centesimi per ogni km percorso. L’auto va ritirata in uno dei parcheggi appositi, e riconsegnata nello stesso posto alla fine del noleggio. Car2Go, invece, ha puntato sulla versatilità. La quota di iscrizione è di 19 euro, e le tariffe sono 29 centesimi al minuto o 14,90 euro all’ora. Così Mercedes punta al mercato dei piccoli spostamenti metropolitani, e come asso nella manica ha il parcheggio. Ogni auto della flotta, composta da 450 Smart, può essere lasciata gratuitamente negli stalli su strada con linee gialle (per residenti) e su quelli con linee blu (a pagamento), purché all’interno del comune di Milano.
Il business del car sharing, però, ha attirato l’attenzione di altri operatori, e nel capoluogo lombardo una joint venture tra Fiat, Eni e Trenitalia è pronta a lanciare una flotta di Fiat 500 rosse, con le stesse modalità di noleggio di Car2Go, ma con un prezzo al minuto di 25 centesimi al minuto. A Roma, invece, per utilizzare il servizio comunale bisogna sborsare subito 200 euro: 100 di deposito cauzionale e 101,63 per l’abbonamento annuale. Le tariffe per un’auto piccola partono da 2,03 euro all’ora, ai quali vanno sommati 34 centesimi al km. Come per GuidaMi, anche nella Capitale le auto vanno prese e riconsegnate nello stesso parcheggio. Anche a Napoli ci sta provando un privato. Renault, infatti, ha attivato Bee, car sharing ecologico, con una flotta di quadricicli elettrici Twizy. I veicoli vanno presi e lasciati nei Bee Point, dove ci sono le colonnine per ricaricare le batterie.
I punti di forza del car sharing alla francese sono le zero emissioni e il prezzo: l’attivazione del servizio costa 30 euro, ogni minuto per la prima ora di utilizzo costa 15 centesimi, per la seconda 20. A Torino la modalità è la stessa di Roma e di GuidaMi. La flotta di auto proviene tutta dal gruppo Fiat, e i prezzi partono dai 120 euro di attivazione, più 2,45 euro l’ora e 72 centesimi al km. All’ombra della Mole, però, arriverà un nuovo servizio, annunciato dal Comune, con una flotta di Fiat 500 elettriche. Per gli spostamenti da città a città, invece, sta prendendo piede il car pooling, che ha iniziato la concorrenza a Trenitalia. Attraverso siti come Carpooling.it e Blablacar.it, chi ha un’auto la mette a disposizione di chi cerca un passaggio, a una tariffa prestabilita. Il prezzo medio per andare da Milano a Roma, ad esempio, è di 30 euro. Per il biglietto del Frecciarossa ne servono 86.